Coordinamento Donne Democratiche Nord Est

donne democratichePubblico di seguito il mio saluto al Coordinamento delle Conferenze delle Donne Democratiche del Nord Est: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna


 

“DEMOCRATICHE IN MOVIMENTO” COORDINAMENTO DELLE CONFERENZE REGIONALI DELLE DEMOCRATICHE DEL NORD EST – Padova, 16 gennaio 2016

Carissime,

questa mattina non posso essere presente, e me ne scuso, ma devo partecipare ad un’importante assemblea di partito in Emilia-Romagna. Ci tengo però a portare il mio saluto, a nome del PD dell’Emilia-Romagna, all’importante momento che avete organizzato per dare nuova forza al PD del nord-est e quindi, più in generale, al PD.

La collaborazione ed il coordinamento tra realtà territoriali diverse è un impulso imprescindibile al Partito Democratico e all’azione di governo che possiamo esercitare nei nostri territori. Parlandoci, confrontandoci, scambiando idee e punti di vista possiamo migliorare le nostre proposte e migliorare il servizio che la politica offre alle cittadine e ai cittadini.

Le nostre Regioni hanno governi di natura marcatamente diversa, che amministrano i cittadini con politiche fondate su opinioni decisamente distanti: esse distinguono i loro residenti non necessariamente su come si comportano, ma anche su chi sono. I governi di stampo leghista non mettono donne e uomini sullo stesso piano, così come le diverse etnie e culture.

Ma il Partito Democratico è presente in tutte e tre le regioni che oggi, qui, grazie a voi, si incontrano. E deve lavorare per rendere la nostra società più equa e giusta ovunque, per vigilare affinché le discriminazioni non siano il metro di giudizio e di azione degli amministratori pubblici.

Poche settimane fa, da consigliere regionale, sono intervenuto in aula a proposito di una proposta di legge della Lega Nord. Proponeva di istituire un apposito registro regionale nel quale fare iscrivere coloro che svolgono l’attività di prostituzione per far pagare loro un’imposta. Il dibattito che ne è nato, al di là della discussione sul mero articolato, è stato da un lato avvilente, ma dall’altro mi ha reso orgoglioso perché è servito a rassicurarmi che stare dalla nostra parte significa avere un’etica e dei valori sani e – non credo di peccare di umiltà a dirlo – migliori. Parlavo cercando di mettere al centro della discussione l’essere umano ribattendo a chi, invece, vedeva solo carne da macellare ed era interessato a colpire chi si prostituisce qualificandolo come “contribuente netto” ed ignorando fenomeni quali la tratta e lo sfruttamento di giovani donne.

Anche la discussione che è scaturita dai terribili fatti di Colonia si pone su quella linea. È di sinistra indignarsi, arrabbiarsi ed attivarsi per evitare che capiti ancora qualcosa del genere nelle piazze e strade di qualsivoglia città contro la sicurezza ed incolumità delle donne. E’ leghista indignarsi solo per la religione o il paese di provenienza degli uomini violenti. È di sinistra riconoscere in tutta la sua pienezza e complessità la piaga della violenza di genere e costruire politiche di contrasto ad essa e di sostegno alle pari opportunità.

Ecco perché, con orgoglio, ricordo quanto di buono fatto in Emilia-Romagna dai nostri amministratori e dalle nostre amministratrici. Cito quindi la Legge regionale quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” di cui la Regione Emilia-Romagna si è dotata nell’estate 2014. Frutto di un intenso percorso di partecipazione e studio, è uno strumento inedito che non era previsto da alcun ordinamento regionale. È una legge che fa sì che le politiche di genere diventino strutturali ed abbraccino trasversalmente tutti gli ambiti di intervento del governo territoriale. Promotrice di questa legge è stata la consigliera e Presidente della commissione pari opportunità, Roberta Mori; insieme a lei va citato il Coordinamento delle donne democratiche dell’Emilia-Romagna, guidato da Lucia Bongarzone. Oggi il lavoro va avanti e con l’Assessora Emma Petitti si è arrivati alla bozza del primo “Piano regionale contro la violenza di genere”, fondamentale per continuare a tessere una rete ampia ed efficace di prevenzione, protezione e sostegno contro le violenze e per le pari opportunità.

Pieno sostegno, sul piano politico ed organizzativo, quindi, al lavoro delle Donne Democratiche. La vostra presenza nelle sedi di discussione e di decisione non è solo preziosa, ma indispensabile a promuovere idee ed azioni che migliorino la vita e la condizioni delle nostre comunità.

Buon lavoro!

Paolo Calvano

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