Vitalizi: un risparmio per la sobrietà e l’equità

La legge regionale 17/2012 aveva previsto per i Consiglieri a partire dalla X Legislatura l’abolizione dell’istituto del vitalizio. Noi attuali consiglieri, così come gli assessori della Giunta in carica, pertanto, non lo riceveremo.

Con la legge n. 7 approvata nella seduta di martedì 9 maggio, facciamo un passo ulteriore. Il provvedimento infatti interviene sugli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, già percepiti dagli aventi diritto e su quelli che verranno erogati ai soggetti che ancora non hanno maturato i requisiti (il raggiungimento dell’età minima).

Attualmente sono 169 gli ex Assessori o Consiglieri regionali che percepiscono un vitalizio (34 sono reversibilità); altri 34, invece, non hanno ancora maturato il requisito dell’età (60 anni) e i loro contributi versati ammontano a circa 4 milioni e 20mila euro (è la cifra che l’Amministrazione dovrebbe restituire se tutti loro rinunciassero. Se così non fosse, la spesa totale per la corresponsione dei vitalizi – ferma restando un’aspettativa di vita di 85 anni – ammonterebbe, negli anni, a 21.201.347 euro). A questa spesa va aggiunta quella delle 8 persone che hanno maturato i requisiti ma per i quali operano cause di sospensione.

Quindi, la spesa teorica complessiva che l’Amministrazione dovrà sostenere nei prossimi anni, per coloro che già percepiscono l’assegno vitalizio e che dovranno iniziare a percepirlo, si attesta intorno ai 100 milioni di euro, di qui all’anno 2055.

Per gli ex Consiglieri dell’Emilia-Romagna la Regione eroga complessivamente meno di 5 milioni di euro. Siamo ben al di sotto delle somme erogate da Puglia (14 milioni) Calabria e Veneto (10 milioni), Lazio (20 milioni) e anche del Trentino Alto-Adige (12 milioni). Gli importi mensili erogati in Emilia-Romagna vanno da 1.500 euro (pari al 20% dell’indennità percepita nel corso del mandato) a quasi 5mila euro (equivalente al 50% dell’indennità, rispettivamente per chi ha alle spalle 5 o 15 (e più) anni di attività consiliare. Tale importo è fissato in base all’art. 31 della legge regionale 13/2006, come percentuale dell’indennità di carica mensile lorda (oltre 8 mila euro) spettante ai consiglieri regionali al 31.12.2005, più un 2,8%.

Penso sia opportuno sottolineare che da allora l’indennità percepita dai Consiglieri è progressivamente e sensibilmente diminuita.

A partire dall’impegno che avevamo preso con l’approvazione di un apposito ordine del giorno, in questi mesi abbiamo lavorato per approdare ad un testo che riteniamo rispettoso dei potenziali profili di ricorso giurisdizionale. E che risponda anche ai principi di equità e sobrietà che il nostro ruolo pensiamo richieda.

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