Piccoli esercizi polifunzionali: la nostra proposta

Il progetto di legge regionale dedicato ai piccoli esercizi polifunzionali rurali e di montagna andrà a modificare la l. r. 14/1999 dedicata alla disciplina del commercio in sede fissa e la l. r. 41/1997 dedicata agli interventi nel settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva.

La nostra proposta intende incidere su quegli esercizi che si trovano in contesti caratterizzati da piccole dimensioni e rarefazione della rete commerciale. Qui infatti la loro presenza non risponde solo a normali dinamiche economiche, ma fornisce anche un servizio essenziale alle popolazioni locali, contribuendo così a mantenere il presidio umano in territori a forte rischio di spopolamento.

Attualmente la norma regionale, attraverso il combinato disposto delle leggi regionali 14/1999 e 41/1997, prevede una priorità nell’attribuzione dei contributi regionali agli esercizi polifunzionali, ma è priva di azioni rivolte specificamente a tale tipologia, con la conseguenza che le ricadute pratiche in termini di finanziamenti risultano carenti.

I 7 articoli del progetto modificherebbero quindi le due leggi (che in sostanza si occupano di programmazione commerciale e di sostegno al commercio) andando a strutturare in maniera organica le tipologie di contributi erogabili specificamente agli esercizi polifunzionali.

Definizioni e individuazione delle aree disagiate

Viene definito un esercizio “polifunzionale” un negozio di piccole dimensioni, in cui il commercio al dettaglio, prioritariamente di prodotti del settore merceologico alimentare, e l’eventuale attività di esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande siano esercitati unitamente ad altri servizi di interesse per la collettività, eventualmente in convenzione con soggetti pubblici o privati.

Le zone che possono ospitarli sono disagiate, ora perché montane o rurali, ora perché trattasi di piccoli centri abitati carenti nella rete commerciale. Sono i Comuni, sulla base dei criteri definiti dalla giunta regionale, ad individuare le aree interessate e ad essi sono concesse deroghe urbanistiche e di prevedere esenzioni dai tributi di propria competenza, mentre eventuali esenzioni dai tributi regionali sono rinviate a successiva legge.

Sostegno e revoca

Sono tre le tipologie di sostegno possibili per gli esercizi polifunzionali.

  • Finanziamenti per azioni che spaziano dall’acquisto e ristrutturazione di locali e aree, attrezzature e merci, all’innovazione tecnologica; dalla realizzazione di punti informativi e sportelli per la cittadinanza, alla formazione di scorte necessarie alla realizzazione di programmi di investimento.
  • Agevolazioni fiscali legate allo sgravio di oneri di urbanizzazione nel caso di recupero e miglioramento edilizio finalizzato all’insediamento dell’esercizio polifunzionale, alla concessione di immobili a titolo gratuito da parte dei Comuni per l’avvio di queste attività,
  • Contributi regionali una tantum per garantire all’attività la soglia di sopravvivenza, e dunque la sua durata nel tempo, che dovranno successivamente essere stabiliti nei modi e negli importi.

Si fa anche specifico riferimento ai casi nei quali andrebbero revocati i contributi e le agevolazioni, ovvero nel caso in cui non sia rispettata l’apertura annuale o, con le modalità indicate dal bando di erogazione, se venisse cessata o trasferita l’attività senza previo consenso del Comune.

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