La mia intervista al “Corriere di Bologna”

dal “Corriere di Bologna” del 15/03/2017

di Olivio Romanini

Calvano richiama i ribelli anti-Renzi «Basta favori a Lega e Cinque Stelle»

«Come diceva Michael Jordan con il talento si vince una partita, con il gioco di squadra il campionato». Con questo spirito il segretario Pd, Paolo Calvano è pronto a sostenere Renzi. E poi avvisa tutti i ribelli della sinistra: «Così disorientiamo la nostra gente e facciamo un favore ai Cinque Stelle e alla Lega Nord».

Lei ha partecipato all’assise del Lingotto a Torino e ha deciso di confermare la sua fiducia all’ex segretario del Pd Matteo Renzi. Con quali motivazioni?

«Matteo Renzi — spiega il segretario regionale del Pd, Paolo Calvano — è il candidato più in sintonia con lo spirito originario del Pd, che è proprio quello del Lingotto ed è quello che ha in testa il profilo di partito più vicino al soggetto che abbiamo costruito dieci anni fa».

Renzi ha riconosciuto di avere fatto degli errori, come vede questa nuova fase politica che si è aperta e che sembra così piena di difficoltà?

«Io credo che ci sia la possibilità di allargare il campo di quelli che sostengono Matteo Renzi. C’è un ticket con il ministro Maurizio Martina che rappresenta un’area di sinistra e c’è la consapevolezza di una maggiore collegialità nella comunità politica e la volontà di correggere alcune pecche del passato. Come diceva Michael Jordan con il talento si vince una partita ma è poi con il gioco di squadra che si vince il campionato».

Da alcuni giorni a Bologna si discute dell’affondo politico dell’assessore Matteo Lepore il quale ha sostenuto che gli elettori oggi non percepiscono differenze tra il Pd, Forza Italia e Lega Nord con il sindaco Virginio Merola che è poi intervenuto per dire che ha ragione.

«In premessa credo che occorra fare un congresso il più educato possibile perché la nostra comunità politica deve andare avanti insieme anche dopo le primarie del 30 aprile».

E sul punto politico cosa risponde a Lepore e Merola?

«Dico che se alziamo troppo i toni gli uni contro gli altri rischiamo davvero di disorientare i nostri elettori e di fare un favore alla destra nelle sue diverse componenti e dunque sia al Movimento Cinque Stelle, che colloco a destra, e sia alla Lega Nord».

Insomma secondo lei quello di Lepore è un assist agli avversari?

«Se vogliamo davvero evitare di dare una mano al Movimento Cinque stelle e alla destra dovremmo provare a riconoscerci un po’ di più tra di noi. Ci sono delle cose da correggere ma in questi anni di governo sono stati portati a casa risultati importanti in tanti settori a partire da quello dei diritti, dobbiamo difendere tutti insieme l’idea valoriale di una sinistra moderna».

Pensa che queste fibrillazioni interne rischino di rompere nuovamente l’argine alla vostra sinistra, dopo i giorni della scissione che hanno portato un pezzo del partito a lasciare la vostra comunità politica?

«Se stiamo ai numeri più che una scissione è stata una fuoriuscita dall’alto di alcuni dirigenti. Non c’è stata invece una fuoriuscita dal basso e lo conferma il fatto che gli iscritti al Partito democratico in regione sono gli stessi del 2015. Il nostro partito tra gli iscritti e gli elettori è in buona forma. Ho assistito con molto dispiacere e con grande amarezza a quello che è successo ma arriva anche un momento in cui bisogna pensare soprattutto a guardare avanti. Siamo nelle condizioni di avere un Partito democratico che sia il perno del centrosinistra e che possa anche attirare pezzi di civismo, io non mi immagino un Pd autosufficiente. E questo è proprio quello che stiamo cercando di fare qui in Emilia-Romagna a partire dalle città dove si voterà alle amministrative nei Comuni di Parma e Piacenza, Vignola, Comacchio e Riccione, soprattutto in quelli dove siamo all’opposizione e che proveremo a riconquistare».

Le avrà dato un po’ fastidio sentire dire che il suo partito è percepito allo stesso modo di Forza Italia e della Lega Nord?

«Noi abbiamo tanti parlamentari e presidenti di Regione che conoscono bene quanto è enorme la differenza tra di noi e i partiti del centrodestra. Pensiamo solo a quello che abbiamo fatto in Emilia-Romagna: il reddito di solidarietà e la posizione sui vaccini tanto per fare due esempi. Bisognerebbe andare avanti con la schiena dritta e valorizzare di più il lavoro che si è fatto da queste parti».

Il Consiglio dei ministri ha stabilito che il prossimo 28 maggio si faranno i referendum voluti dalla Cgil sui voucher e sugli appalti. Quale sarà la posizione che terrà il Pd su questo referendum sempre nel caso in cui non si riesca ad evitarlo?

«Io credo che prima di arrivare al referendum ci siano ancora dei passaggi utili per rivedere la normativa sui voucher in modo da rasserenare la relazione tra noi e le parti sociali».

Un’ultima curiosità: cosa intendeva quando diceva che si deve fare un congresso educato?

«Che non bisogna alzare troppo i toni. Io sosterrò Renzi ma dal giorno dopo il 30 aprile si dovrà lavorare tutti insieme senza indossare magliette».

 

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