#DIAMOFUTURO ALLO SPORT
Pratico sport da sempre: conosco la fatica, l’impegno e talvolta la frustrazione di questa passione. Conosco le difficoltà che associazioni e gruppi amatoriali e non agonistici affrontano, ma anche il campo in cui si muovono società più grandi e che operano in un’ottica “industriale”. Per me sport vuole dire comunità, incontro, salute e scambio prima ancora che competizione.
Partiamo dal valore sociale e dal benessere fisico e mentale della pratica sportiva valutandone anche l’impatto economico.
Dall’infanzia alla maturità lo sport è comunità, educazione, impresa e salute. Affrontiamo serenamente le questioni legate al livello sportivo che assolve ad una funzione socio-sanitaria e che va sostenuto dall’intervento pubblico, confrontiamoci sul livello amatoriale, potenzialmente in grado di autosostenersi e ragioniamo sul livello agonistico che va dalle piccole società ai gruppi più grandi. Per tutti penso che serva un punto di riferimento, un collante tra le realtà sportive ferrarese e il livello organizzativo, amministrativo e di regolamentazione regionale.
Per le associazioni di promozione sportiva e quelle di volontariato, agevoliamone l’attività alleggerendo il peso della burocrazia: prendiamo in mano la legge e i regolamenti di riferimento per rinnovare un contesto che sia sì regolato e trasparente, ma anche più semplice. Ripensiamo la legge regionale sull’impiantistica per intercettare nuove forme di realizzazione e di manutenzione di spazi e impianti, in un contesto di risorse pubbliche calanti.
Nella nuova organizzazione delle competenze regionali, lo sport deve trovare una nuova centralità e non essere semplicemente l’appendice di altri assessorati, come successo fino ad oggi.