Altri 472 mila euro a Ferrara per dire stop alle barriere architettoniche domestiche

In arrivo la seconda quota dei 29 milioni di euro del Fondo nazionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle case.

Nei giorni scorsi avevo sottolineato l’arrivo a Ferrara di 224 mila euro per garantire un futuro più sereno alle persone con disabilità grazie al fondo “Dopo di noi. Oggi, arrivano altre buone notizie per chi vive in una condizione di fragilità ed ha bisogno di aiuto. È stato infatti dato il via libera alla ripartizione della seconda quota dei 29 milioni di euro del Fondo nazionale per il superamento delle barriere architettoniche concessi all’Emilia-Romagna nel triennio 2018-2020. A Ferrara arriveranno altri 472.000 euro.

L’ottobre scorso era stata approvata la prima parte dei fondi per il triennio 2018-2020, concessi dal ministero e rifinanziati dopo 14 anni di stop. Complessivamente per il ferrarese ad oggi parliamo di un finanziamento pari a 1.542.000 euro. Nel territorio emiliano-romagnolo sono già stati realizzati 7000 interventi e tra le opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche domestiche, rientrano: l’installazione di montascale, pedane elevatrici, ascensori; adattamento dei sevizi igienici; allargamento delle porte; predisposizione di videocitofoni e sistemi di automazione per porte e cancelli.

Il consigliere fa sapere che con la ripartizione dei contributi disponibili per quest’anno potrà essere soddisfatta, da Piacenza a Rimini, una parte delle 6.722 domande presenti nelle graduatorie comunali al 1^ marzo 2019, dando precedenza a situazioni di maggiore gravità (disabilità motoria certificata al 100%).

L’abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta una delle azioni più importanti per una comunità che intenda promuovere un vero contrasto all’esclusione sociale e la realizzazione di ambienti di vita accoglienti anche per i cittadini disabili. Proprio in quest’ottica, a sostegno delle politiche sociali della Regione, già nel 2015 avevo sottoscritto una risoluzione affinché la Giunta sollecitasse il Governo a rifinanziare il fondo nazionale”.

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