ambiente

Giustizia e salvaguardia ambientale

contrasto al bracconaggio e legge sulla pesca in acque interne

È la lotta al bracconaggio ittico il punto focale della legge regionale 2/2017 che semplifica le norme in materia di tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne.

Le funzioni amministrative sono accentrate, ad esclusione dell’applicazione delle sanzioni che rimangono in capo alle Province e alla Città metropolitana di Bologna; a
chi commina le sanzioni, spetta inoltre l’introito dei proventi. I controlli sono svolti dalla Polizia Provinciale che può anche autorizzare e coordinare attività di vigilanza ittica da parte di volontari.

Il bracconaggio ittico è un fenomeno dilagante lungo il Po. Nel Ferrarese sta assumendo dimensioni sempre più pericolose.

Abbiamo voluto inasprire le sanzioni, sia dal punto di vista pecuniario, sia prevedendo la confisca e il sequestro del pescato, dei natanti e anche dei veicoli utilizzati per trasportare il pesce, fino al sequestro della licenza di pesca.

Modificati e resi ancora più stringenti anche alcuni divieti, a partire da quello di gettare e salpare le reti e di trasportare pesce dal tramonto all’alba. Posto anche il divieto di pesca nei canali in asciutta e nelle aree golenali allagate.

In questi anni ho consolidato il confronto con le associazioni piscatorie, i tecnici delle amministrazioni e coloro che sono preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio
per meglio definire regole e strumenti per il contrasto alla pesca di frodo.

Professionisti a difesa del territorio

Polizia Provinciale

Il depotenziamento delle Province ha portato grande incertezza rispetto alla gestione e alle funzioni svolte dal Corpo di Polizia Provinciale. Si tratta di agenti qualificati che, in particolare per questioni legate alla tutela ambientale, le cui competenze vanno assolutamente sostenute. Il personale addetto è assegnato agli enti territoriali di riferimento sebbene eserciti funzioni nell’ambito di una materia che oggi è di competenza regionale. Nel 2016 la Regione ha stanziato 3,8 milioni aggiuntivi per garantirne il funzionamento.

Un modo, questo, per salvaguardarne competenze e ambiti di intervento, tra cui, per il Ferrarese, è opportuno ricordare proprio la lotta al bracconaggio ittico.

Prevenzione e sicurezza

interventi a difesa del territorio e della costa

La miglior risposta da dare alle emergenze che colpiscono il nostro territorio sempre più di frequente, è quella della prevenzione e degli interventi di messa in sicurezza.

A questo scopo sono stati stanziati oltre 100 milioni di euro che possiamo considerare come un’assicurazione per il futuro. Di questi, 20 milioni sono stati destinati a un’imponente opera di ripascimento costiero da Ferrara a Rimini.

Economia circolare e piano rifiuti

un obiettivo ambizioso

La legge regionale 16/2015 dedicata ai rifiuti consentirà all’Emilia-Romagna di transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse
naturali a una economia circolare, in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si promuovono la raccolta differenziata con l’obiettivo del 73% e la riduzione del 25% della produzione di rifiuti pro-capite: punto d’arrivo, il 70% di
riciclaggio. Tra le novità introdotte dalla nuova legge: la tariffazione puntuale secondo cui si paga in base a quanto si conferisce, gli incentivi rivolti ai Comuni più virtuosi e premi alle imprese che smaltiscono meglio.

In tale logica la Regione metterà risorse proprie per lo smantellamento dell’ex discarica di via Conchetta a Ferrara, un’operazione di rigenerazione urbana e ambientale per dare valore al Parco Urbano.

Questa operazione è un esempio di come siano concretizzabili i principi della legge regionale 16/2015 sull’economia circolare e sulla promozione della raccolta differenziata.

Strettamente legato alla legge, è il Piano regionale per la gestione dei rifiuti attraverso il quale, entro il 2020, la Regione punta ad azzerare le discariche e a spegnere progressivamente gli inceneritori.