Un po’ di coscienza civile per scrivere la storia che verrà

A Gorino, questa notte, è successo qualcosa di inaccettabile che credo ci dica che c’è bisogno di recuperare un po’ di coscienza civile. Al più presto.

La folla aizzata per lasciare per la strada 12 donne, di cui una incinta all’ottavo mese, è un’immagine che dovrebbe richiamare chi ricopre un ruolo nelle Istituzioni alla responsabilità e al senso civico. Dobbiamo pensare ai fatti per quello che sono prima di cominciare a riflettere su cosa vogliamo per la società in cui viviamo e sui valori a cui vogliamo ispirarci.

Invece, oggi, esponenti di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno perso l’occasione per chiedere le dimissioni al Prefetto di Ferrara, al quale invece voglio ricordare che da parte mia e del mio partito c’è piena vicinanza. La gestione dell’accoglienza ai richiedenti asilo non è cosa semplice: questo è il momento nel quale, coi prefetti chiamati a questo difficile compito, bisogna dialogare e darsi una mano. Delegittimare il loro operato non aiuta certo a capire insieme come risolvere la situazione, come affrontare un dramma globale come quello delle migrazioni.

Davanti ad un momento storico epocale e ad un fenomeno che possiamo definire globale serve un richiamo alla responsabilità di tutti.

Il che, mi sembra chiaro e non è mai stato negato da nessuno, non significa che si può dare accoglienza a chiunque e senza regole chiare e condivise, ma ognuno per il ruolo che ricopre deve essere pronto a fare la sua parte. In questo modo, anche il disagio viene notevolmente attutito.

La brutta notte di Gorino dimostra ancora una volta che l’Italia non può essere lasciata sola dall’Unione Europea e vanno messi in campo tutti gli strumenti possibili per essere vicini alle comunità locali.

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