Reddito di Solidarietà in Emilia-Romagna: si parte

resOggi in Commissione Politiche per la salute e politiche sociali abbiamo iniziato la discussione del progetto di legge per introdurre il Reddito di Solidarietà in Emilia-Romagna. Si tratta di una proposta presentata da Pd e Sel per garantire a chi è in maggiore difficoltà un sostegno economico, erogato nell’ambito di un progetto di attivazione sociale e di inserimento lavorativo.

Il Reddito di Solidarietà (RES) si affiancherà e si integrerà con il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), sperimentato nel 2013 in 12 grandi città tra cui Bologna e ora, grazie all’impegno del Governo Renzi divenuto una misura definitiva di contrasto alla povertà, finanziata a partire dal 2016 con 750 milioni di euro.

I requisiti di base per accedere al RES regionale sono gli stessi del SIA nazionale, ma sarà ampliata la platea di chi potrà fruirne. Per il SIA, infatti, è richiesta la presenza nel nucleo famigliare di un minore, di un figlio disabile o di una donna in gravidanza. Il progetto di legge sul RES, invece, non richiede nessuna di queste condizioni: può accedere alla misura regionale qualsiasi nucleo famigliare (anche quelli unipersonali) perché vogliamo rifarci ad un principio universalistico.

commissione-ivIl requisito davvero imprescindibile, però, è quello di accompagnare alla domanda per il RES un progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo. Vogliamo superare definitivamente la logica del puro assistenzialismo chiedendo, in cambio di un aiuto economico, l’impegno ad attivarsi per cercare lavoro, consolidare una rete sociale e garantire il diritto allo studio per i propri figli.

Il RES non è infatti una misura permanente, ma va intesa piuttosto come un aiuto a risollevarsi da una temporanea situazione di grave disagio economico e lavorativo.

Il RES prevede l’erogazione di un importo mensile di 80 euro per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 400 euro. Per ottenerlo bisognerà rispettare alcuni requisiti: un reddito ISEE uguale o inferiore a 3000 euro e la residenza in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi. Non è prevista alcuna graduatoria né un punteggio minimo per accedervi.

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