Nuove norme per contrastare la mafia in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna si dota di nuovi e più incisivi strumenti per contrastare il crimine organizzato e promuovere la legalità. I clan di stampo mafioso hanno allargato i confini del loro malaffare anche in territori che un tempo non avremmo mai pensato potessero essere raggiunti dalla mafia. Abbiamo sbattuto anche noi, in Emilia-Romagna, contro questo malaffare.

Ecco perché le Istituzioni, così come il Partito Democratico, devono “armarsi” di tutto ciò che ci può essere utile contro l’espansione di un fenomeno tanto violento e per stringere il più possibile le maglie entro cui la mafia possa infiltrarsi.

Le nuove norme anti-mafia approvate dall’Assemblea Legislativa vanno in questa direzione prevedendo il rafforzamento dell’Osservatorio regionale, l’istituzione della Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità e la convocazione di una Conferenza regionale sulla legalità. Potenziamo gli strumenti di conoscenza del fenomeno mafie e allo stesso tempo diamoci l’obiettivo di un monitoraggio costante che metta a disposizione della Regione e dei territori rapporti periodici, utili al varo di azioni sempre più efficaci.

Come ha sottolineato Antonio Mumolo, relatore della L.R. 3/2011 così come della legge di modifica appena approvata, le organizzazioni criminali si mostrano capaci “di adattarsi anche a contesti distanti geograficamente da quelli in cui sono nati, e assai diversi sul piano sociale e culturale”. Perciò, “accanto alle politiche da adottare per ostacolare queste infiltrazioni, si avverte un’esigenza conoscitiva del fenomeno”.

Il provvedimento punta a rafforzare l’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, strumento necessario nella lotta alla criminalità organizzata, in grado di selezionare ed evidenziare i fattori locali, i segnali anticipatori della penetrazione della criminalità organizzata all’interno della società civile. All’Osservatorio si chiede di garantire un costante monitoraggio delle iniziative sviluppate attraverso la legge, incrociare banche-dati, le fonti informative finora disperse sul tema del crimine organizzato e mafioso, predisponendo rapporti conoscitivi da mettere a disposizione della Giunta, della comunità regionale e di un nuovo organismo: la Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità. La Consulta avrà funzioni propositive e consultive e sarà immediatamente impegnata nel definire la bozza del Testo unico, che metterà a sistema l’insieme delle leggi regionali sulla legalità. Verrà inoltre convocata una Conferenza regionale sulla legalità, per coordinare al meglio gli interventi di prevenzione, nonché le azioni finalizzate al sostegno degli enti locali destinatari di beni immobili confiscati.

 

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