12 maggio: giornata mondiale della fibromialgia

Giornata SFMOggi, 12 maggio, è la giornata mondiale della Sindrome Fibromialgica. Le Associazioni attive sul tema hanno organizzato un presidio e un punto di ascolto nella piazza di Montecitorio al fine di dare piena visibilità e dignità a tutte le persone affette da questa patologia. Gli organizzatori hanno ideato questa iniziativa, in uno dei luoghi simbolo della partecipazione e della discussione democratica nel nostro Paese, anche al fine di sensibilizzare le Istituzioni riguardo il riconoscimento della sindrome come malattia cronica.

Una delegazione dell’AISF incontrerà in mattinata le deputate PD emiliano-romagnole On. Paola Boldrini e On. Donata Lenzi, assieme ad altri colleghi parlamentari, per approfondire il possibile percorso di inclusione della SFM nell’elenco delle malattie croniche e nei LEA – i livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale offre gratuitamente o dietro al pagamento ti un ticket ai cittadini – in corso di aggiornamento.

Nei mesi scorsi ho presentato, unitamente a tutto il Gruppo assembleare del Partito Democratico, un’interrogazione alla Giunta regionale chiedendo di intervenire presso il Governo nazionale per il riconoscimento della patologia, e all’Assessorato alla Salute di attivare un percorso territoriale di supporto alle realtà esistenti nel nostro territorio che già si occupano di fibromialgia, oltre all’individuazione di centri di riferimento regionale per il riconoscimento della patologia, l’assegnazione del codice di esenzione regionale, il censimento dei pazienti e la promozione all’interno delle Aziende sanitarie dell’aggiornamento formativo.

La Regione Emilia-Romagna si è rapidamente attivata predisponendo un percorso condiviso che vede già coinvolte le associazioni del nostro territorio che si occupano di questo tema per l’organizzazione di un tavolo di lavoro e di confronto che coinvolga anche tutte le figure professionali necessarie al fine di definire, ciascuno nelle rispettive aree di competenza, il cut-off di sintomi e i criteri diagnostici della malattia.

Partiamo da qui!

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